“Dobbiamo costruire ponti e non muri “chiosa spesso il nostro Padre Francesco.
Una guerra a noi vicina ci sta mettendo a dura prova perché non siamo ancora indenni dalla tragedia appena sfiorata del Covid, un’altra guerra che l’ha preceduta, e già un altro trauma ci accompagna in queste giornate fosche.
Come lasciare un messaggio di speranza, quali parole trovare per elargire fiducia nel nostro domani.
Io credo nella grande forza dei nostri giovani, nella loro consapevolezza, in quella forma di riscatto che è sempre rigenerante, credo nell’ardimento giovanile che di colpo può squarciare il velo della apparenza, della nostra consuetudine troppo abitudinaria, rimproverando al mondo adulto molta mediocrità e mancanza di capacità decisionale.
Vorrei che proprio la loro voce si elevasse a squarciare la nostra quiete, a corrompere le nostre anime, a darci quella forte scossa per anelare a più giusti equilibri, a più sane rivendicazioni.
Se non siamo emotivamente coinvolti dall’essere umano e dalle sue grandi sofferenze significa che siamo solo degli incapaci, che ottundiamo la mente di false ipocrisie e nascondiamo quelli che potrebbero essere i nostri pregi sotto una coltre spessa di polvere.
Vorrei che quella loro grinta giovanile ci urlasse contro come monito provvidenziale per assestarci un colpo perfetto e frantumarci nelle nostre cieche illusioni, per insegnarci a vivere come donne e uomini, i veri protagonisti della propria storia, non come fasulle comparse che liquidano i problemi della società come se noi non ne fossimo i custodi diretti.
Una finzione grottesca la nostra che non rende capaci e meritevoli ma che ci arrischia sempre più su un terreno minato e fittizio. Siamo persone molli nelle decisioni sociali anche quando il problema è così grande, come questo della guerra in atto, e la avvertiamo bene questa nostra disistima, l’incapacità di decidere che volge sempre verso una involuzione senza rimedio.
Quali sono le cose che contano, quelle veramente di valore per l’essere umano? Devo dire purtroppo il denaro, il dio soldo vale più di qualsiasi altro bene. E allora per svegliarci, per farci capire la verità della vita, quale sia veramente il nostro bene non rimanendo estranei a noi stessi, è cosa giusta venire colpiti nella nostra più viva debolezza, nelle nostre ricchezze, oramai rese aride se non sappiamo più cogliere nel volto umano la disperazione, l’angoscia per un domani reso incerto ed incandescente. Ma di che equilibri stiamo parlando? Non ci rendiamo conto che siamo figure sempre più perse?
Gli adulti vanno colpiti nelle loro cose più preziose perché sappiano maturare quella sensibilità capace di vedere in chi abbiamo accanto, nel nostro prossimo, la fatica, la disperazione, l’annullamento per una guerra in corso.
Il volto di quella persona ha una sua pienezza, una storia, un monito importante di rinascita e qualsiasi ricchezza noi anteponiamo a quel valore le nostre risposte vacillano, sono semi disgreganti, diventiamo solo involucri di noi stessi.
La grandezza di un essere umano va contata, la sua dignità è bene prezioso e nemmeno un oligarca, un re ne può fare ammenda.
Voi giovani toccate l’essere umano nelle sue ipocrisie, denudatelo delle sue ricchezze attraverso la parola, la scrittura, la mobilità collettiva; fate abbassare la testa a quel nostro scettico perbenismo fautore di terribili guasti sociali, insegnateci come si fa a stare eretti con gli occhi aperti e positivi verso le cose del mondo.
Avete un forte scopo nella vita e ideali forti su cui vale la pena lottare, non fatevi mai strumentalizzare e manipolare dagli adulti che possono ancora crescere attraverso i vostri entusiasmi, le passioni e gli ideali che sono la vera forza dell’umanità. Insegnateci a vivere.
Spesso mi soffermo a leggere il pensiero della dottoressa Sonia. Tutto ciò che esprime su carta è ciò che viene dal ❤️
Ciao SONIA ti seguo da tempo e quello che scrivi mi ha cambiato il modo di vedere tante cose che prima non vedevo, oggi sono un uomo migliore grazie a te .continua a scrivere e grazie di tutto 💙👍
Gentili Gennaro e Gianfranco,
vi ringrazio per avermi scritto e ciò che vi sollecito a fare, quando ne avrete l’opportunità, di scrivere ciò che provate, i vostri sentimenti, le contraddizioni interiori che animano tutti noi. Scoprirete che la scrittura sa essere un ottimo balsamo per l’anima. E più la praticherete più non riuscirete a farne senza.