Il rifiuto e l’accettazione

Tempo di lettura: 2 minuti

Obiettivo di riflessione:
La scarsa autostima porta a proiettare sugli altri il proprio riconoscimento, e a considerare ogni piccola critica un fallimento totale. Il bisogno di conferma genera dipendenza. Finchè non si impara a stare bene con se stessi.

Tu sei invisibile. Semplicemente non vieni neppure vista: passi, cammini, parli, cucini, ti siedi, scrivi, lavori, ma non ci sei agli occhi di chi per te conta. 

Sentirsi rifiutato forse è come sentirsi invisibile. Ma solo da chi è importante per te. Il rifiuto è la paura di non essere accettata, e la mia reazione è sempre stata il silenzio, una passività aggressiva, un ritiro che celava rabbia, l’indifferenza senza azione. E allontanarsi ancora prima, certe volte, che mi ferissero.
Dietro il senso del rifiuto c’era la sensazione assoluta di valere poco e niente, era in gioco il mio autoriconoscimento, la mia autostima, la proiezione di me sugli altri e il loro disconoscimento, relativo a un fatto o a una situazione, diventava ai miei occhi assoluto, invadente.

Per questo non potevo correre il rischio di perdere neppure in un piccolo gioco, di fallire un esame qualunque, di essere poco considerata o rifiutata in una determinata situazione : non avrei più trovato nulla di me!. Oggi conosco meglio il significato di assoluto e relativo: posso essere rifiutata per una parte di me, ma quella parte non qualifica il tutto. Io posso essere anche, chessò, maleducata quando cerco, ad esempio, di saltare una fila al supermercato: ma c’è un quando e un dove e un come. Ora non penso più che quel rimprovero sia un giudizio di valore sulla persona intera, ma solo un modo di disconoscere un gesto, un atteggiamento, una parola, in contesto specifico.

E se mi sentissi invisibile agli occhi di qualcuno a cui voglio bene, oggi riuscirei a dire : “ Lo sai? Quando tu agisci così io mi sento a disagio”. Qualche volta serve, perché le persone non si sentono attaccate e iniziano a riflettere sui comportamenti, e non solo a reagire.  E se diventassi davvero invisibile agli occhi di chi amo? posso sempre continuare a restare visibile a me stessa! Accettarsi, riconoscersi e … poi, ne sono certa, qualcosa di bello succede sempre.

Condividi articolo
Default image
Cinzia Rossi
Nata a Pesaro, da molti anni abito e lavoro a Milano. Credo da sempre nel potere delle parole di cambiare la nostra realtà: leggere e scrivere le mie prime passioni, convogliate nella professione di bibliotecaria. Poi è arrivato anche il tennis, a insegnarmi che non si vince e non si perde, ma si impara sempre. Trasparenza, lealtà e consapevolezza sono tre valori che ho nel cuore. Mi piace la sera per stare in compagnia, e, se posso, evito la sveglia del mattino. il mio desiderio di oggi? tornare al mare.
Articoli: 2

Lascia un commento