Spunto di riflessione: La scrittura come strumento per conoscere se stessi, alla scoperta delle infinite potenzialità dentro ognuno di noi
La scrittura ha sempre fatto parte della mia vita. Dall’età di 13 anni. E’ stata la mia mamma, la mia salvatrice, la mia ancora emotiva, il mio baricentro, punto di riferimento e di equilibrio.
Ho scritto migliaia e migliaia e migliaia di pagine nella mia vita, in forma di diario, di racconto, di romanzo, di rubrica. La scrittura a volte mi teneva inchiodata alla scrivania tutto il giorno finché poi dicevo “no…è troppo”:
La chiudevo allora fuori dalla porta e lei rispuntava fuori dalla finestra.
Ho capito ad un certo punto che avrebbe sempre fatto parte della mia vita.
Ho capito anche che come aveva aiutato me avrebbe potuto aiutare tantissime altre persone a riconnettersi con la propria anima, a pulirsi, a guarire, a ricominciare alla grande.
Se sono quella che sono oggi è anche grazie alla scrittura che mi ha sempre permesso di conoscermi a fondo, molto più a fondo di ciò che insegna la società, che vive di superficialità e di credenze imposte, e molto più a fondo delle persone che vedevo intorno a me. Questo desiderio viscerale di conoscermi, di svelarmi, di ripulirmi e di potenziarmi l’ho fatto insieme e grazie alla Scrittura.
E’ stata gioia, dolore, scoperta, terapia, armonia, guarigione.
Il mio romanzo “Meno male che sono una Pr” è stato un inno alla me stessa che ce l’ha fatta nonostante tutto. Nonostante la stanchezza, lo sfinimento, la paura. E’ stato scritto di getto, in modo terapeutico, in quel modo che poi, dopo che hai finito di scrivere non solo ti senti meglio, ma ti senti più centrata, più potenziata.
Credo nella Felicità. Credo che ognuno di noi abbia il potere e il diritto, di cui nessuno ci parla, di crearsi una vita adatta alle proprie esigenze, in linea con i propri sogni e soprattutto felice. La felicità è una condizione che il mondo ha dimenticato ed ha bisogno di ricordare. Non smetterò mai di dirlo. Perché ci credo.
La scrittura ci avvicina a questo, ci aiuta a progettare il nuovo, l’ignoto, le infinite potenzialità che tutti noi abbiamo.