Obiettivo di riflessione: e facendoci rivivere emozioni e sentimenti. La scrittura è una compagna nei momenti di solitudine, ci fa rivivere emozioni e sentimenti non consentendo che ci si abbandoni a se stessi. La scrittura ci accompagna in un percorso di rinascita, illuminando i momenti salienti della vita.
Quel che sta accadendo a livello mondiale, devastando vite oltreconfine, e rabbuiando noi che abbiamo la fortuna di vivere al sicuro nelle nostre case, sotto un cielo stellato e privo di bombardamenti, non fa altro che sovrapporsi a un altro periodo davvero tetro che ha oscurato le nostre vite dal 2020, l’arrivo del Covid-19. All’inizio di questo anno il virus ancora galoppava velocemente nella sua variante Omicron, più blanda, nella maggior parte dei casi, ma altamente contagiosa. È proprio durante il primo mese del 2022, in quell’ennesimo trattenere il fiato che ci ha ri-allontanati dal contatto sociale, che mi è arrivato, via Whatsapp, un dono impalpabile ma intenso che mi ha commossa profondamente.
Una collega giornalista conosciuta a un evento anni fa, divenuta una cara amica e un punto di riferimento negli anni, Valentina G., a fine gennaio mi ha inviato un prezioso messaggio vocale, una testimonianza registrata assieme alla nonna di 90 anni, Wanda B. M., che leggeva ad alta voce uno scritto elaborato ad hoc per me, conoscendo il mio percorso con la scrittura terapeutica assieme a Sonia Scarpante.
L’audio ricevuto dimostrava che la scrittura ha colpito ancora, portando luce e forza in un momento difficile della vita di Wanda, rimasta isolata dal resto della famiglia per via del covid, da cui lei stessa è uscita trionfante dopo un durissimo duello. Wanda, una donna sorridente e distinta, come mostrano le fotografie qui pubblicate, che la ritraggono assieme al suo quaderno di scrittura, dotata di un’aura speciale e di un’energia positiva che fuoriescono dalla bidimensionalità dell’immagine, aveva perso la voglia di fare qualsiasi cosa; sconfortata, rinchiusa tra le quattro mura della stanza in cui ha trascorso un lungo periodo priva del contatto con i suoi cari, del dialogo, dello scambio. Il suggerimento dell’amata nipote di scrivere su un quaderno la storia della sua vita ha riacceso, inaspettatamente, la miccia delle emozioni, positive e non; ha restituito senso alle sue giornate, che hanno ritrovato “una grande luce”, come dice lei, ricominciando a planare leggera, libere dal vortice negativo.
Questo potere della scrittura mi ha intensamente commossa. Questa forza riemersa in Wanda grazie alla memoria rievocata dalla scrittura mi ha trasmesso emozioni potenti e positive, che mi obbligano a ringraziare questa immensa donna, ma anche la scrittura per averle risvegliato dei guizzi vitali in un momento così faticoso. Ripercorrere il passato e il presente, dando a loro una forma e un colore grazie all’inchiostro di una penna, ha restituito un senso alle sue giornate e alla sua vita, regalando anche alla nipote Valentina, con cui convive, e al bisnipote di due anni, Levante (figlio di Valentina), una testimonianza scritta e tangibile che riordina anche la loro storia, sprigionando ricordi, emozioni, e raccontando molto sulle radici e le relazioni famigliari.
La scrittura che illumina, la scrittura che fa bruciare ore e minuti, la scrittura che restituisce significato a ieri, all’oggi e al domani. La scrittura che crea, riempiendo album di ricordi in bianco e nero, ma anche a colori, e che lascia le impronte su quanto è ancora da immortalare. La scrittura che riporta serenità e gratitudine, la scrittura che cura, offrendo supporto nelle fasi meno felici della nostra esistenza e aiutandoci a viverle in maniere positiva.
Riporto di seguito la testimonianza intera di Wanda per iscritto, perché merita di essere letta tutta.
Grazie Wanda, grazie Valentina, per il vostro dono che è un dono e un insegnamento per tutti.
In isolamento
Mi hanno messo in isolamento perché il resto della famiglia ha preso il covid. Una grande stanza matrimoniale piuttosto sconnessa per dei lavori in corso, quindi non molto accogliente. Io mi guardo in giro tutto il giorno senza aver voglia di niente. Ho parole incrociate e libri da leggere, ma resto ore e ore a guardare il vuoto, incapace di reagire di fronte a questa situazione. Sembra incredibile che sia tanto difficile non parlare per ore e ore e senza speranza che questo si evolva presto.
Ti demoralizzi, ti svuoti, ti annulli. Poi mia nipote, durante una telefonata, mi ha consigliato di mettermi a scrivere i fatti della vita, una vita di 90 anni, quindi tante cose da raccontare. E mi ci sono buttata con grande entusiasmo. Avvenimenti belli e brutti della mia esistenza, hobby quali lo scii e la barca a vela, il ricordo degli amici più cari, una marea di sensazioni che mi hanno travolto e mi hanno assorbito ogni minuto, portando una grande luce nella mia quotidianità.
E ho continuato a scrivere riempiendo un intero quaderno, e ho ritrovato la serenità e la voglia di fare, ringraziando questo modo di passare le ore. E così, quando ho potuto ritornare in famiglia, ero felice e tranquilla. Così ho scoperto la scrittura terapeutica, che creando può illuminare anche i momenti più bui.
Qui di seguito l’audio registrato da Wanda, che offre uno spaccato del rapporto speciale con la nipote Valentina.
FOCUS/ L’accompagnamento fa la differenza
“Le persone, attraverso le loro storie, diventano protagoniste del processo di cura”. A dirlo, Rita Charon, medico internista che ha creato e dirige il Programma di Medicina Narrativa alla Columbia University. Per rileggere e riscrivere la propria storia, però, c’è bisogno di una guida attraverso silenzi, corpo e parole. Così per Wanda, che ha superato brillantemente la solitudine durante l’isolamento per Covid grazie alla propria tempra e a elementi di Medicina Narrativa trasmessi dalla nipote, a casa della quale ha trascorso la quarantena. Valentina ha potuto guidare Wanda anche nel superamento dei lutti di figlia e marito, componendo ad esempio con lei un albero genealogico – quasi cento pagine di storie di famiglia! – che ha permesso a Wanda di fare pace con i conti in sospeso e sentirsi libera.